martedì 6 ottobre 2015

Teoria anti boomerang


Quelle cose che ti colpiscono come una bistecchierata di ghisa in piena faccia, come l’ultimo scroscio d’acqua proveniente da una grondaia nascosta sui capelli di recente piastrati, come una cacca di piccione sulla maglia nuova appena acquistata.
Quelle cose che non ti aspetti, che ti percuotono, battendo dove il dente duole, quelle che tornano, inaspettatamente, ma anche un po’ aspettatamente.
Come un boomerang, che se non riesci a schivarlo  ti prende in pieno, mentre è in volo, mentre percorre distanze e traiettorie che sembrano essere lontane dalle tue, eppure, arriva sempre a colpire nel segno.
Bisognerebbe avere una preparazione tecnica atta a schivare i colpi bassi, ma anche quelli alti, andare a scuola di arti marziali puramente difensive anti boomerang.
Una pratica con una precisa filosofia e spiritualità alla base.
Bisognerebbe sviluppare la capacità di autocontrollo nelle situazioni boomeranghesche, che a mio avviso, dovrebbero esplodere non tanto il concetto dell’uso efficiente dell’energia positiva e del rispetto dell’avversario, quanto piuttosto, il concetto del vaffanculo, contrario all’armonia nel suo insieme, ma tanto liberatorio.

 

2 commenti:

  1. Un post così surreale, ma al tempo stesso sofisticato, non guasterebbe in bocca al Drugo de " Il grande Lebowski "dopo una sbronza colossale. Hai mai pensato di sceneggiare un film dei fratelli Coen?

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    1. Non mi farebbero sceneggiare neanche la parodia di qui, quo, qua...figurarsi i fratelli Coen, però una sbronza con "il grande Lebowski" me la prenderei volentieri.

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