Il
sonno dei bambini nei primi anni di vita è argomento di capitale importanza nelle
conversazioni tra neo genitori. Sul sonno si concentra la maggior parte
dell’interesse, dei loro discorsi che con aria spesso disfatta narrano di
nottate in bianco e di cronica carenza di sonno. Amici e familiari, parenti e
vicini gareggiano in consigli e pareri che spesso si dimostrano totalmente
inutili.
Probabilmente
perché nessuno di loro possiede le informazioni utili su come funziona
realmente il sonno dei bimbi, l’alternanza delle fasi del loro riposo, la loro
testa, i loro pensieri, la capacità di reagire agli stimoli esterni che
disturbano i loro sogni.
“Il sonno degli adulti è composto
infatti nell’80% circa da fasi di sonno profondo e solo un 20% da fasi di sonno
leggero. I neonati (e i bambini fino a circa 3 anni di età, ma ognuno
ovviamente ha i suoi tempi di sviluppo neurologico) hanno invece dall’80% al
50% di sonno leggero, e l’alternanza delle fasi di sonno REM e NREM avviene
ogni 60 minuti circa. Ciò significa che i bambini nei primi 3 anni di vita
attraversano ogni ora una fase di vulnerabilità in cui possono risvegliarsi con
maggiore facilità perché non sanno ancora bloccare gli stimoli esterni che
provocano il risveglio”.
Daniele
ha sempre combattuto il sonno, affrontando battaglie interminabili per
procrastinare il momento della fine della giornata.
E’
come me. La fine delle cose, anche di una giornata, gli da noia.
Perché
costituisce la separazione dal giorno appena vissuto e da noi genitori, perché
gli ruba il tempo prezioso per godersi la sua mamma, senza il lavoro di mezzo,
senza distrazioni, o intralci. Così mi sfinisce con infiniti stratagemmi.
Spesso,
mi addormento io prima di lui e ancora più spesso non riesco neanche a portarlo
nel suo letto e lascio che il co sleeping prenda passo vantaggio.
Ma,
guardarlo dormire, perfetto come un disegno perfetto, mi ripaga di ogni fatica.
Il
sonno dei bambini è un posto incantato. Magico, fatato, dove non c’è spazio per
i turbamenti. Un luogo che non conosce nessuna delle possibili contaminazioni
della realtà. Il sonno dei bambini sospende il tempo, ci stampa nella memoria l’odore
indelebile del loro respiro. Le braccia morbide e i pugnetti chiusi, il sorriso
abbozzato di chi si sente al sicuro, protetto.
Il
sonno dei bambini danza una ballata dolce che batte i colpi del cuore, il ritmo
è quello dell’amore.
Io
ti ho cullato per farti addormentare e tu dormi al ritmo del mio cuore.
E’
lì che volano gli aquiloni, o forse ballano i delfini, o forse le nuvole
piangono per l’emozione.
Non
lo so.
Vorrei
entrare in quel sonno, farmi eterna per proteggerlo tra le pieghe di quel
corpicino stanco e rilassato sussurrandogli che sì, al suo risveglio sarà tutto
bello come il suo sonno.
Dormi,
dormi, non preoccuparti. Sarò qui al tuo risveglio ferma ad aspettarti. Ti aspetterò
con i tuoi tempi, con i tuoi passi a volte incerti, o le tue corse. Mi adeguerò
ai tuoi ritmi, cercando di capire quelle tue parole buffe, anche quando mi
fanno male.
Sono
io, madre, che ti ho voluto. E sarò io ad aspettare i tuoi tempi, ad adeguare i
miei ritmi a i tuoi, io che lavoro, che produco, che rispetto impegni, legami,
orari imposti dagli altri e dalla quotidianità. Io, e non tu che, sogni solo di
avere una giornata senza fine da dedicare a noi.